In stato di isolamento visivo, la fame diventa un tema di
concentrazione maggiore per l'essere umano. In tale situazione, il consumo
medio a pasto può calare fino ad oltre il 10%. Per sperimentarlo è necessario
stare completamente a digiuno prima di cominciare a mangiare. Poi con gli occhi
bendati, provate a mangiare tre pietanze golose di 100 grammi cadauna, ad
esempio: una porzione di tiramisù, una porzione di meringata e infine una di
torte di mele. Tempo massimo di esecuzione: circa 20 minuti.
Dando per scontato che è impossibile divorare tutte e tre le
pietanze, vi accorgerete che avrete mangiato appena un terzo di tutti i grammi
di cibo disponibili.
Se provate poi a ripetere l'esperienza normalmente, noterete
che riuscirete a mangiare sicuramente più di tale quantità.
La spiegazione di questa differenza è dovuta al fatto che al
buio si è portati a concentrarsi maggiormente sulle sfera percettiva e quindi
diventa più facile saziarsi. Il fatto di vedere il cibo ci porta a mangiarlo
completamente e questo anche in assenza di fame.
Ripetendo l'esperienza isolando anche l'olfatto e l'udito,
la riduzione di cibo consumato sarà ancora più sensibile perché risulterà molto
più elevata la sfera percettiva (ricorso ad altri sensi e elementi extrasensoriali di percezione) nel corso del consumo del pasto.
Questo ultimo metodo può essere consigliato magari per i
soggetti con problemi di peso davvero importanti.
Yvan Rettore
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