Le immagini relative all'iniziativa di domenica scorsa denominata (ovviamente coi soliti termini inglesi) Plastic Free per ripulire l'ambiente da plastiche e rifiuti abbandonati indiscriminatamente (che a detta delle amministrazioni comunali di Veglie e Salice Salentino si è svolta all'insegna dell'amore e del rispetto per l'ambiente) ha dimostrato in modo palese l'incompetenza di tali amministrazioni nonché delle ditte appaltatrici nella raccolta dei rifiuti di entrambe queste realtà nell'affrontare e risolvere una volta per tutte la questione della presenza di rifiuti sparsi dovunque sui rispettivi territori.
PAROLE ROVENTI
Interventi su temi di attualità, politica, economia e società di Yvan Rettore, scrittore e saggista. http: profprom2009.wixsite.com/formazione
martedì 8 aprile 2025
QUANDO LE IMMAGINI RACCONTANO PIU' DELLE PAROLE!
domenica 6 aprile 2025
MERCATO DELLA TERRA D'ARNEO: TANTO CLAMORE MEDIATICO MA POCA SOSTANZA
Recentemente a Veglie, in provincia di Lecce, si è svolta la presentazione di un'iniziativa tesa a valorizzare le produzioni agricole locali attraverso la formazione di un mercato chiamato "Mercato della Terra d'Arneo" in grado di mettere in contatto i consumatori direttamente con i produttori.
Promosso dall'associazione "Slow Food Neretum", ha visto coinvolti i comuni di Veglie, Salice Salentino, Carmiano e Leverano, nonché il Gal Terra d'Arneo.
Fra gli intervenenti al convegno, ci sono stati i sindaci dei comuni partecipanti all'iniziativa, il Presidente del Gal Terra d'Arneo, la responsabile dell'associazione promotrice dell'evento e una produttrice agricola di Manduria, aderente al circuito nazionale "Slow Food".
Detto questo, alcune osservazioni possono essere fatte fin d'ora in relazione a quanto accaduto.
Prima di tutto, a fronte di una realtà locale poco afferrata con la lingua inglese e a maggior ragione con una popolazione anziana in crescita che in gran parte non li conosce, il ricorso a termini anglofoni sicuramente non risulta far parte di una strategia di marketing azzeccata.
Viviamo in Italia, la terra per eccellenza del settore agroalimentare e la comunicazione meriterebbe quindi un'attenzione maggiore sull'uso di termini e slogan che siano davvero consoni nel colpire i potenziali consumatori su un progetto di tale entità.
Singolare poi è notare che fra gli intervenenti non figurava nessun rappresentante delle entità nazionali (Confagricoltura, Cia e ANPA) ed europee di categoria (COPA e COGECA).
C'era soltanto una produttrice agricola che però non opera manco nei territori interessati e perfino fra i comuni del Gal Terra d'Arneo erano presenti i sindaci di meno di metà dei membri di quest'organismo.
A chiudere il cerchio figurava un'accademica specializzata nel settore agroalimentare.
Quindi in pratica fra gli intervenenti erano assenti operatori del settore agricolo nei territori interessati, agronomi, esperti di zootecnia e rappresentanti di categoria.
La domanda quindi sorge spontanea: "Come si è potuto parlare di agricoltura e di zootecnia in assenza di tali soggetti?!"
Perché poi avere confinato tale iniziativa ad alcuni comuni membri di un Gal senza averne coinvolti altri, anche esterni allo stesso?!
Che senso ha infatti parlare di operazioni del genere se si operano delimitazioni tra un Gal e l'altro?!
L'impressione è che si giunga attraverso simili iniziative ad escludere il grosso dei produttori locali perché si punta a prodotti d'eccellenza del territorio, eccellenza che però è raggiungibile nella stragrande maggioranza dei casi soltanto da coloro che ne hanno effettivamente i mezzi con la conseguenza che a partecipare a simili progetti rischiano di risultare unicamente operatori in grado di realizzare prodotti di nicchia in quanto poi vengono venduti a prezzi non accessibili ai più.
Quindi va bene abbattere la filiera zero ed è giusto eliminare la catena di intermediari tipica della Grande Distribuzione, ma se poi a poter usufruire di tutto questo finisce con l'essere una cerchia ristretta di persone benestanti, allora il tutto si risolve in un'operazione riduttiva quanto di pura facciata propagandistica utile soprattutto a coloro che ne sono i promotori e che lascia quindi il tempo che trova.
Questo fenomeno si è già visto attraverso il movimento "Slow Food" ma anche nelle iniziative private fallimentari come quelle di Oscar Farinetti quali "Eataly" e "Fico" (che ora tenta disperatamente di ripetersi sotto un'altra denominazione) a Bologna.
Infine, quando si parla di penetrazione nei mercati esteri, oltre al fatto che sarebbe stato molto utile la presenza di un esperto autorevole che ne avesse parlato durante il convegno, si tratta di un argomento molto complesso che meriterebbe ben altra attenzione e tempistiche e che non può ridursi di certo alla semplice adesione ad una rete di produttori "Slow Food" per poter effettivamente attuarsi con successo.
In conclusione, un grande evento con tanti proclami ma con poca sostanza.
Yvan Rettore
martedì 1 aprile 2025
MARINE LE PEN: GIUSTAMENTE CONDANNATA E QUINDI DOVE STA IL PROBLEMA?!
Se una persona qualunque commette il reato di appropriazione indebita, viene condannata e nessuno ne parla. Anzi, semmai tutti sono pronti a dire che la magistratura ha fatto bene il suo lavoro.
domenica 30 marzo 2025
SULLA DECISIONE DELLA PORSCHE DI NON INVESTIRE PIU' IN PUGLIA
Pochi giorni fa la Porsche ha dichiarato che rinuncerà
all'ampliamento dell'area di collaudo di Nardò e quindi del finanziamento
regionale previsto dalla Regione Puglia.
Ha inoltre aggiunto che non opererà più nessun investimento
in quella zona del Paese.
Detto questo ritengo davvero suggestivo vedere quanta enfasi
e quante mobilitazioni ci siano state contro l’ampliamento dell’area di
collaudo in questione.
E questo nonostante essa sia una delle più verdeggianti nel
suo contesto in Europa e che i Tedeschi in materia ambientale non abbiano certo
bisogno di prendere lezioni da noi Italiani visti i disastri ecologici epocali
che abbiamo realizzato e continuiamo a realizzare in tutta la penisola.
Anzi, al contrario dei Tedeschi (sicuramente molto più
virtuosi di noi) siamo saldamente fra i primi a livello continentale in questa
speciale classifica negativa.
E che dire dello stato disastroso in cui versa il verde
pubblico in quasi tutto il Salento, salvo qualche rara eccezione?!
La distruzione massiccia (e voluta!) di alberi non di rado
secolari, le capitozzature costanti e mai sanzionate (Veglie ne è una
dimostrazione palese!), le colossali colate di cemento per costruire una
caterva di immobili abusivi lungo la costa (vedi ad esempio il caso di Torre
Lapillo) e nelle zone interne con danni ingenti e irreversibili alla fauna e
flora locale, le opere di asfaltatura per la costruzione di nuove strade invece
di incentivare e migliorare la rete ferroviaria e le piste ciclabili sono soltanto
alcuni esempi chiari quanto inequivocabili del disastro ambientale che c’è
stato e che continua imperterrito in queste zone nell’indifferenza della
stragrande maggioranza dei residenti.
Perché ciò che contano sono il business del Turismo, gli
appalti, i vari tornaconti che incassano i soliti noti sia nella pubblica
amministrazione che nel privato e via discorrendo.
Allora a fronte di tutto questo, notare che siano spuntati
improvvisamente una marea di ecologisti di “formato domenicale” contro
l’ampliamento di quell’area non solo lascia il tempo che trova ma fa davvero
sorridere, per non piangere!
Per quanto riguarda la Porsche, nessuno di noi siede nel
Consiglio di amministrazione di quella società e quindi non può proprio sapere
quali saranno le loro reali decisioni in merito al mantenimento della pista
(che non riguarda affatto il futuro professionale di una manciata di dipendenti
diretti ma anche e soprattutto di diverse realtà dell’indotto e quindi che non riveste affatto un peso indifferente nell’economia locale).
Appare quindi ovvio che questa rimarrà finché ci sarà un
interesse di quella azienda nel garantirne la presenza, ma visto quanto deciso,
la cosa non appare affatto scontata.
Staremo a vedere.
Prof. Yvan Rettore
lunedì 24 marzo 2025
"SERATA PORTE APERTE" ALLA SCUOLA "GUGLIELMO MARCONI" DI VEGLIE!
Stasera, poco prima delle 19:30, mentre io e la mia compagna stavamo per rincasare, ci siamo accorti che il portone della scuola "Guglielmo Marconi" a Veglie era spalancato.
L'INGLESE NON E' L'UNICA LINGUA VEICOLARE AL MONDO, CE NE VOGLIONO ALTRE!
Stazione ferroviaria di Lecce, 22 marzo 2025, ore 10:00.
Mi sto recando allo sportello per acquistare un biglietto per andare a Bari.
Nello sportello accanto, si avvicina una coppia di francesi sui sessant'anni.
Non posso fare a meno di sentire la conversazione che ingaggiano con l'impiegata di Trenitalia.
Questa comincia subito a rivolgersi a loro in Inglese, ma loro non la capiscono e ripiegano su quel poco di Italiano che conoscono.
Allora insistono garbatamente nel parlare Francese, l'unica lingua in cui si sentono ovviamente a loro agio.
Sento che non necessitano soltanto di un biglietto, hanno bisogno di diverse informazioni precise per valutare la realizzazione di un itinerario personalizzato.
L'impiegata appare visibilmente in affanno e tira fuori un francese maccheronico, talmente approssimativo da risultare a tratti perfino comico.
Ovviamente è una lingua che non conosce e si vede che si sta disperatamente aggrappando ai pochi ricordi di un'esperienza didattica ormai lontana nel tempo.
A farla breve, tra l'Italiano approssimativo dei due turisti transalpini e il Francese "italianizzato" dell'impiegata, riescono dopo un bel po' a capirsi e la coppia se ne va piuttosto soddisfatta per le informazioni ricevute.
Non è la prima volta che mi sono trovato ad assistere a scene analoghe e questa è l'ennesima dimostrazione che non soltanto l'Inglese non è l'unica lingua internazionale del mondo, ma che anche non è la sola che è indispensabile conoscere quando si tratta con l'estero.
Nelle città d'arte nostrane non vengono soltanto anglosassoni o nordici ma anche molti francofoni e ora anche ispanici.
Se con lo Spagnolo, gli Italiani non hanno grandi difficoltà, col Francese è un altro paio di maniche.
E' quindi molto utile quindi oltre all'Inglese, avere la padronanza anche di questa lingua.
Ma nel Sud e in particolare in Puglia, in modo più specifico nel Salento, rimane diffusa la falsa convinzione che basta l'Inglese per interloquire col mondo intero.
Niente di più sbagliato ovviamente.
Fortunatamente nel Nord del Paese, la situazione è radicalmente diversa e nelle zone di frontiera come il Veneto o il Piemonte vengono considerati indispensabili nel settore turistico il Tedesco nella prima e il Francese nella seconda (anche se la conoscenza di quest'ultima è fortemente raccomandata pure in Veneto).
Il problema è che se non si supera questo limite, ad un certo punto appare ovvio che i francofoni (ed in modo più specifico i francesi) finiranno col privilegiare quelle mete in cui la padronanza del francese da parte dei professionisti del turismo sia un dato effettivamente acquisito e non approssimativo.
E questo a cominciare dalla stampa di materiale divulgativo che sia fedele ai dettami di quella lingua in cui ad esempio si suole denominare la Puglia col termine "les Pouilles" e non "la Pouille".
Detto da un madrelingua francese che questa lingua la insegna da oltre trent'anni a livello professionale.
E non soltanto in Italia!
Prof. Yvan Rettore
domenica 23 marzo 2025
23 MARZO 2025: "GIORNATA MONDIALE DELLA METEOROLOGIA" CON L'ENNESIMO DATO CLIMATICO ALLARMANTE DALLA "WORLD METEOROLOGICAL ORGANIZATION"
Il 23 marzo 2025 c'è stata la "Giornata Mondiale della Meteorologia". Secondo la "World Meteorological Organization", si sta assistendo quest'anno alla più alta concentrazione di CO2 da ben 800.000 anni!