sabato 20 dicembre 2025

IL "CASO SPAGNA": QUANDO LA POLITICA ESTERA VIENE USATA COME STRUMENTO DI PROPAGANDA DA UN GOVERNO

Sono innumerevoli i casi in cui si spacciano determinati uomini di governo come esemplari nella gestione di un paese, guardando soltanto a come hanno gestito la politica estera, usata ad arte a livello mediatico per farne una propaganda personale e di parte anche se poi i risultati concreti sono ben lungi dall'essere realmente positivi (i casi di Sadat in Egitto o di Gorbaciov nella morente URSS sono stati esempi fra i più noti di questo modo di agire).

Poi, vai a vedere a livello interno e noti che i paesi che sono lodati a dismisura sul piano della politica estera hanno una situazione economica e sociale pietosa o comunque disastrosa.

Il caso dell'Italia è evidente, ma anche quello della Spagna non è da meno.

Avere poi un PIL più alto di altri non sta a significare che un paese stia veramente bene sul piano finanziario ed economico.

Infatti, le nazioni con i PIL più alti al mondo sono stati generalmente in via di sviluppo o comunque con grandissimi problemi sociali in cui soltanto una esigua minoranza gode davvero di un incremento effettivo di ricchezza sul piano finanziario ed economico.

In Italia, questo fenomeno è risaputo ormai da anni e la Spagna purtroppo non fa certo eccezione.


Yvan Rettore




venerdì 19 dicembre 2025

LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE DOVREBBERO ACCOGLIERE SERENAMENTE LE CRITICHE


Criticare con tanto di argomentazioni valide l’operato di un’amministrazione comunale, regionale o nazionale è un diritto sacrosanto sancito dalla Costituzione e una delle basi fondamentali della vita democratica di una comunità.

Non riconoscerlo, impedirlo o limitarsi alla solita litania “vi lamentate sempre” sono elementi di contrasto che favoriscono il malgoverno, l’inefficienza, l’immobilismo e l’affermazione di persone incompetenti nei luoghi di responsabilità istituzionale.

Come si suol dire: “È accogliendo serenamente le critiche costruttive che si può migliorare e quindi crescere”.

Se poi le critiche che vengono pronunciate si rivelano sempre più spesso fondate quanto ricorrenti nei confronti di un’amministrazione pubblica, ciò sta a significare che questa non è in grado di assolvere ai propri compiti.

E quindi i sostenitori di una qualsiasi amministrazione pubblica, invece di limitarsi a scagliarsi contro coloro che criticano giustamente l’operato di quest’ultima, dovrebbero prenderne atto, con la consapevolezza che se i membri di tale struttura istituzionale intendono proseguire il loro mandato al termine del prossimo appuntamento elettorale dovrebbero cominciare ad ascoltare seriamente le istanze dei cittadini a loro avversi, anziché condannarle a priori o peggio ancora ignorarle del tutto.

Spesso ci si dimentica che la politica non è come militare da ultra di una squadra di calcio, ma adoperarsi per il bene della collettività e di tutti i suoi componenti e non di una parte esigua di essi.

È doveroso ricordare che per poter operare, i membri di una qualsiasi amministrazione pubblica vengono lautamente remunerati dalla collettività costituita non da sudditi passivi ma da cittadini e di conseguenza e a maggior ragione, gli amministratori pubblici a qualsiasi livello dovrebbero dimostrarlo nei fatti e non attraverso slogan sterili o proclami scarsi di contenuti che lasciano il tempo che trovano.

Yvan Rettore





martedì 16 dicembre 2025

ATTENTATO DI SYDNEY: QUELLA VERITA' CHE APPARE SCOMODA AGLI ISLAMOFOBI NOSTRANI E NON SOLO

Ahmed el Ahmed, fruttivendolo musulmano di 44 anni, fino a domenica scorsa era un perfetto sconosciuto.

Nel corso dell'attentato terrorista di due esponenti dell'ISIS è stato determinante nel fermare un'azione che avrebbe potuto essere ancora più tragica.

Per questo suo gesto di coraggio, Ahmed è rimasto ferito e un video rimarrà ad immortalarlo per sempre.

Non si può non ricordare, seppure in un contesto molto diverso, Lassana Bathily, che nel corso dell'irruzione di terroristi jihadisti nel supermercato kosher Hyper Cacher a Parigi nel gennaio 2015, riuscì a mettere in salvo diversi clienti ebrei nel magazzino frigorifero.

Bathily è poi stato onorato al Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano.

Entrambi lavoratori, entrambi di origine straniera, ma soprattutto entrambi musulmani.

Se al posto di Ahmed fosse intervenuto un australiano bianco e cristiano, il mainstream islamofobo di mezzo mondo ne avrebbe parlato per giorni usandolo come cencio per cercare di dimostrare che l'Islam è comunque la religione del Male assoluto.

Ciò che da anni vediamo fare senza sosta da parte di diverse testate giornalistiche nostrane sia sulla stampa cartacea che nei logoranti talk show settimanali, in cui i musulmani vengono sempre dipinti come brutti e cattivi e che sono la principale minaccia alla nostra tanto osannata civiltà, se così si può ancora chiamare.

Invece, Ahmed domenica scorsa e ancor prima Bathily a Parigi, entrambi musulmani, hanno agito in nome della difesa della vita, di quell'umanità sempre più assente ai nostri lidi, dimostrando che un uomo può avere un cuore ed essere buono a prescindere dalle sue origini e dal suo credo religioso.

E lo hanno fatto d'istinto, senza pensarci due volte.

Detto questo, i conduttori ed editorialisti islamofobi dovrebbero cominciare a riflettere seriamente circa la diffusione di verità parziali e servizi ed articoli volutamente denigratori nei confronti della popolazione di credo musulmano, che nella stragrande maggioranza dei suoi componenti sono persone buone e prive di cattiveria.

Anzi.

Basta fare lo sforzo di conoscerli davvero!

Come ho fatto io da tempo.

Mentre invece ho dovuto subire cattiverie inaudite e bassezze di ogni genere da persone bianche, europee e cristiane come me.

Ma non per questo sono diventato europofobo!


Yvan Rettore






venerdì 12 dicembre 2025

LA LAUREA NON SERVE PER FAR POLITICA, MA...


E' vero che di suo la sola laurea non garantisce né onestà né capacità.
Vorrei però sottolineare che l'essere acculturati (non necessariamente laureati) è una delle condizioni primarie ed elementari per poter gestire la cosa pubblica.
Non per niente in passato c'erano le scuole di partito (specie nel PCI) che assicuravano il raggiungimento di tale obiettivo sia perché bisognava essere consapevoli di cosa significasse davvero l'ideologia base della propria formazione politica, sia perché era fondamentale conoscere bene come funzionava la cosa pubblica sia a livello nazionale che internazionale.
E il Paese non stava peggio di adesso.
Anzi.
Più povero forse, ma più dinamico e forte sicuramente sì.
Perfino durante gli anni di piombo!
Oggi, tutto questo non esiste più.
Si avvicendano al potere a vari livelli, gente priva di spessore. autentici opportunisti, individui per nulla acculturati e con conoscenze molto approssimative su ciò che devono trattare e non sto ad elencare qui tutte le dichiarazioni di vari esponenti politici che sono lì a dimostrarlo nonché i fatti da cui risulta ampiamente che il disastro italiano è anche in gran parte responsabilità di questi soggetti che costituiscono l'attuale classe dirigente.
E evitiamo il rimpallo sterile quanto ormai ridicolo Dx/Sx (tanto poi dietro le quinte si mettono sempre d'accordo per reciproci interessi che nulla hanno a che fare con quelli del Paese), prendiamo atto che non si può più andare avanti di questo passo e che dobbiamo andare oltre il voto (vera e propria delega in bianco) se vogliamo davvero vivere in un Paese migliore.

Yvan Rettore

UN PARLAMENTARE SU TRE NON E' LAUREATO




 

lunedì 8 dicembre 2025

VEGLIE 2025: L'OCCASIONE MANCATA DI FARE UN PRESEPE DAVVERO BELLO E NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE

 Personalmente non mi piace affatto il Presepe che è stato allestito in piazza, a Veglie.

Rispetto comunque lo sforzo di quanto è stato fatto, anche perché e soprattutto in un periodo come quello natalizio non intendo affatto pronunciare cattiverie (che comunque non mi appartengono) che nulla hanno a che fare con la nascita di Gesù, portatore di Pace e Amore.
Ciò non toglie il fatto che quanto appare risulta davvero brutto e purtroppo non è una tendenza che si riscontra soltanto a Veglie.
Come se ci fosse una volontà crescente di smarcarsi dal significato stesso del Presepe che dovrebbe tradursi in una bellezza carica di spiritualità e di attesa della nascita di un uomo che riuscì a diffondere un messaggio universale di pace, fratellanza e Amore come pochi prima e dopo di lui.
Ridurre il Presepe ad un'opera da realizzare quasi "per forza", staccandosi dalla carica simbolica e dall'armonia che dovrebbe emanare non è soltanto contrario alla religione cattolica in quanto tale, ma soprattutto a quel messaggio di cui sopra.
Il risultato che si intravede è deprimente oltre che di una bruttezza acclarata, trasmette tristezza e malinconia, non certo la speranza e la gioia del creato che si esaltano appunto con la venuta al mondo di Gesù.
In conclusione, per realizzare qualcosa di veramente bello sarebbe bastato lasciar aprire il proprio cuore allo spirito affinché il proprio essere potesse riuscire a dialogare con la propria anima.
Nel Presepe allestito a Veglie non si vede né si prova purtroppo nulla di tutto questo ed è un vero peccato.
Buona Festa dell'Immacolata a tutti!

Prof. Yvan Rettore
Portavoce del Centro Culturale Carmelo Bene di Veglie




venerdì 5 dicembre 2025

PERCHE' SONO CONTRARIO A QUESTI EVENTI CHE LUCRANO SULL'ASSENZA (SEPPUR MOMENTANEA) DI UNO DEI SENSI PIU' BELLI DEL NOSTRO ESSERE!

 

Sono sempre stato contrario a questo genere di eventi e ora spiego perché.
Si sfrutta per scopi puramente commerciali l'assenza momentanea di un senso prezioso come la vista spacciandola per un momento goliardico, quando invece chi la subisce in modo permanente non la vive di certo in quel modo.
Rimane un'esperienza assestante di una serata e nulla più.
Nessuna crescita concreta, soltanto un momento di "divertimento" a pagamento e nulla più.
Come orientatore di percorsi sensoriali da oltre 30 anni, ho organizzato (l'ultima volta una cena sensoriale c/o il Centro Culturale Carmelo Bene di Veglie) dei pasti sensoriali GRATUITI in cui i partecipanti hanno vissuto una crescita sostanziale in quanto si andava a scoprire elementi sconosciuti del nostro essere attraverso l'isolamento progressivo di alcuni sensi (vista, olfatto e udito) in un'esperienza culinaria che non intendeva quindi affatto ridursi ad un momento goliardico.
Ritengo che fare questo genere di esperienze per cercare di immedesimarsi nella vita dei ciechi e ipovedenti e per giunta a pagamento, sia una profonda mancanza di rispetto nei confronti di questi ultimi, perché o la cosa si inquadra in un percorso di crescita complessiva oppure rimane un'esperienza effimera e poco altro.
E poi se proprio ci sono persone che vogliono comunque viverla, non c'è affatto bisogno di andare in un locale che la sfrutta unicamente per lucrarci sopra.
Basta organizzarsi in casa propria con alcuni amici.
O no?!

Yvan Rettore



domenica 16 novembre 2025

IL "BALLETTO" DI GIORGIA MELONI

A Napoli, in chiusura del comizio elettorale per le prossime Regionali, la Signora Giorgia Meloni è riuscita per l'ennesima volta a sorprenderci.

Ovviamente, in negativo.

Invitare le personalità presenti sul palco e il pubblico a cantare "Chi non salta, comunista è" e quindi a saltellare rappresenta una caduta di stile che dimostra a che punto di degrado è giunta la classe dirigente di questo Paese.

Innanzitutto, perché in una democrazia e in un Paese autenticamente civile, l'avversario politico va sempre rispettato e mai deriso.

Fare politica non è tifare per una squadra di calcio, ma difendere e argomentare le proprie posizioni in un confronto costruttivo con chi non la pensa come te.

Questa si chiama democrazia.

Ma viste le origini e convinzioni politiche della Premier, non ci si poteva di certo aspettare che agisse diversamente.

D'altro canto ci sono alcuni aspetti fondamentali che denotano la superficialità estrema della Signora Meloni per quanto riguarda i "comunisti", che ovviamente lei non può non considerare come il "male" assoluto.

Innanzitutto, sarebbe doveroso ricordarle che al contrario di quanto avvenuto nei paesi dell'Est, il PCI è stato fra i garanti principali e fondamentali della democrazia in Italia e che al di fuori del tentativo grossolano di Pajetta, non hanno mai minimamente tentato di operare un colpo di Stato con lo scopo di imporre un regime analogo a quelli presenti nel Patto di Varsavia.

L'unico regime totalitario che ha conosciuto il nostro Paese è stato quello del Ventennio fascista, diretto da quel Benito Mussolini, che la Signora Meloni anni fa non esitò a definire nel corso di un'intervista come il più grande statista italiano.

In secondo luogo, i comunisti hanno sempre rappresentato soltanto una delle varie espressioni di quello che si può definire con la denominazione di "popolo di Sinistra" costituito anche da socialisti (nati ben prima dei comunisti), anarchici, ambientalisti, pacifisti, femministi, altermondialisti, ecc...

Oggi, di fatto i comunisti (al di fuori forse di alcuni elementi isolati di Sinistra Italiana) non sono praticamente più rappresentati in Parlamento.

Il PD è ormai un partito di Centrodestra (o al massimo di Centro) che non ha proprio nulla a che vedere con quello che fu il PCI mentre ciò che rimane del M5S si riduce ad una compagine dominata da posizioni populiste confuse che solo a tratti si possono definire di Sinistra.

La fortuna della Signora Meloni è che oggi la Sinistra non è più rappresentata a livello istituzionale (salvo in alcune liste civiche locali) e che il grosso dell'astensionismo odierno è formato proprio da cittadini che non hanno più un vero e proprio referente politico capace e (soprattutto) intenzionato ad impegnarsi nel rivendicare e difendere i capisaldi ideologici e programmatici di quello schieramento.

Detto questo, la performance della Signora Meloni oltre che dimostrare per l'ennesima volta che è più portata nel fare campagna elettorale che nel governare in modo costruttivo ed efficiente il Paese, ha evidenziato le notevoli lacune che la contraddistinguono nella conoscenza effettiva di quella Sinistra che di fatto sta ormai fuori dal Parlamento e che si ritrova ormai soltanto in iniziative e azioni di lotta condotte da sindacati di base, comitati di cittadini e associazioni impegnate nel sociale e nel volontariato.


Yvan Rettore