martedì 8 aprile 2025

QUANDO LE IMMAGINI RACCONTANO PIU' DELLE PAROLE!

Le immagini relative all'iniziativa di domenica scorsa denominata (ovviamente coi soliti termini inglesi) Plastic Free per ripulire l'ambiente da plastiche e rifiuti abbandonati indiscriminatamente (che a detta delle amministrazioni comunali di Veglie e Salice Salentino si è svolta all'insegna dell'amore e del rispetto per l'ambiente) ha dimostrato in modo palese l'incompetenza di tali amministrazioni nonché delle ditte appaltatrici nella raccolta dei rifiuti di entrambe queste realtà nell'affrontare e risolvere una volta per tutte la questione della presenza di rifiuti sparsi dovunque sui rispettivi territori.

Complice l'assenza ormai cronica di senso civico nella maggior parte dei residenti, si assiste infatti costantemente all'inerzia degli operatori e responsabili di settore nel prevenire e togliere tempestivamente tali rifiuti.
A Veglie, per esperienza personale, quando in un recente passato mi rivolsi ai responsabili comunali per sollecitarli ad intervenire nei campi adiacenti l'Eurospin per prelevare i rifiuti lasciati lì in modo massiccio, ci misero oltre 4 mesi per intervenire!
Nei miei comuni di origine, in Svizzera e in Veneto, non si è mai proceduto a simili azioni e sapete perché?
Perché in quei lidi i settori comunali responsabili e le aziende appaltatrici operano in modo efficace e di rifiuti sparsi sul territorio non se ne vedono manco col lumicino!
Ovviamente il senso civico diffuso dei cittadini ivi presenti aiuta non poco, anche nel fatto di pretendere che gli enti pubblici e le aziende appaltatrici (che vengono mantenuti con le loro tasse) facciano bene il loro lavoro in favore di tutta la collettività.
Qui invece si devono aspettare questi interventi con tanto di slogan anglofono per sopperire alle carenze croniche della pubblica amministrazione!

Yvan Rettore


N.B. Tutte le immagini dell'evento sono visibili nella pagina Facebook del Comune di Salice Salentino.






domenica 6 aprile 2025

MERCATO DELLA TERRA D'ARNEO: TANTO CLAMORE MEDIATICO MA POCA SOSTANZA

Recentemente a Veglie, in provincia di Lecce, si è svolta la presentazione di un'iniziativa tesa a valorizzare le produzioni agricole locali attraverso la formazione di un mercato chiamato "Mercato della Terra d'Arneo" in grado di mettere in contatto i consumatori direttamente con i produttori.

Promosso dall'associazione "Slow Food Neretum", ha visto coinvolti i comuni di Veglie, Salice Salentino, Carmiano e Leverano, nonché il Gal Terra d'Arneo.

Fra gli intervenenti al convegno, ci sono stati i sindaci dei comuni partecipanti all'iniziativa, il Presidente del Gal Terra d'Arneo, la responsabile dell'associazione promotrice dell'evento e una produttrice agricola di Manduria, aderente al circuito nazionale "Slow Food".

Detto questo, alcune osservazioni possono essere fatte fin d'ora in relazione a quanto accaduto.

Prima di tutto, a fronte di una realtà locale poco afferrata con la lingua inglese e a maggior ragione con una popolazione anziana in crescita che in gran parte non li conosce, il ricorso a termini anglofoni sicuramente non risulta far parte di una strategia di marketing azzeccata.

Viviamo in Italia, la terra per eccellenza del settore agroalimentare e la comunicazione meriterebbe quindi un'attenzione maggiore sull'uso di termini e slogan che siano davvero consoni nel colpire i potenziali consumatori su un progetto di tale entità.

Singolare poi è notare che fra gli intervenenti non figurava nessun rappresentante delle entità nazionali (Confagricoltura, Cia e ANPA) ed europee di categoria (COPA e COGECA).

C'era soltanto una produttrice agricola che però non opera manco nei territori interessati e perfino fra i comuni del Gal Terra d'Arneo erano presenti i sindaci di meno di metà dei membri di quest'organismo.

A chiudere il cerchio figurava un'accademica specializzata nel settore agroalimentare.

Quindi in pratica fra gli intervenenti erano assenti operatori del settore agricolo nei territori interessati, agronomi, esperti di zootecnia e rappresentanti di categoria.

La domanda quindi sorge spontanea: "Come si è potuto parlare di agricoltura e di zootecnia in assenza di tali soggetti?!"

Perché poi avere confinato tale iniziativa ad alcuni comuni membri di un Gal senza averne coinvolti altri, anche esterni allo stesso?!

Che senso ha infatti parlare di operazioni del genere se si operano delimitazioni tra un Gal e l'altro?!

L'impressione è che si giunga attraverso simili iniziative ad escludere il grosso dei produttori locali perché si punta a prodotti d'eccellenza del territorio, eccellenza che però è raggiungibile nella stragrande maggioranza dei casi soltanto da coloro che ne hanno effettivamente i mezzi con la conseguenza che a partecipare a simili progetti rischiano di risultare unicamente operatori in grado di realizzare prodotti di nicchia in quanto poi vengono venduti a prezzi non accessibili ai più.

Quindi va bene abbattere la filiera zero ed è giusto eliminare la catena di intermediari tipica della Grande Distribuzione, ma se poi a poter usufruire di tutto questo finisce con l'essere una cerchia ristretta di persone benestanti, allora il tutto si risolve in un'operazione riduttiva quanto di pura facciata propagandistica utile soprattutto a coloro che ne sono i promotori e che lascia quindi il tempo che trova.

Questo fenomeno si è già visto attraverso il movimento "Slow Food" ma anche nelle iniziative private fallimentari come quelle di Oscar Farinetti quali "Eataly" e "Fico" (che ora tenta disperatamente di ripetersi sotto un'altra denominazione) a Bologna.

Infine, quando si parla di penetrazione nei mercati esteri, oltre al fatto che sarebbe stato molto utile la presenza di un esperto autorevole che ne avesse parlato durante il convegno, si tratta di un argomento molto complesso che meriterebbe ben altra attenzione e tempistiche e che non può ridursi di certo alla semplice adesione ad una rete di produttori "Slow Food" per poter effettivamente attuarsi con successo.

In conclusione, un grande evento con tanti proclami ma con poca sostanza.


Yvan Rettore






martedì 1 aprile 2025

MARINE LE PEN: GIUSTAMENTE CONDANNATA E QUINDI DOVE STA IL PROBLEMA?!

Se una persona qualunque commette il reato di appropriazione indebita, viene condannata e nessuno ne parla. Anzi, semmai tutti sono pronti a dire che la magistratura ha fatto bene il suo lavoro.

Se invece viene beccata a farlo una personalità come Marine Le Pen, allora per certe testate del Mainstream e politicanti quantomeno discutibili, la colpa è esclusivamente della magistratura che ha fatto male il suo lavoro e ha intenzionalmente segato la sua candidatura all'Eliseo per scopi prettamente politici.

Per lor signori la morale della favola è la seguente:

se sei un "Signor Nessuno" e ti comporti da delinquente, allora è giusto che tu venga condannato e finisca in galera ma se invece sei un importante esponente politico allora sei comunque innocente (anche di fronte all'evidenza dei fatti!) e la colpa è esclusivamente dei giudici che hanno applicato la legge.

Ovviamente la Sinistra (se si può ancora chiamare così) plaude alla condanna della Signora Le Pen, salvo poi comportarsi esattamente come i giustizialisti di Destra quando è uno dei loro leader a trovarsi in una situazione analoga a quella dell'esponente del RN.

Yvan Rettore