sabato 14 settembre 2024

ONORE AD UNA CANTANTE STRAORDINARIA E DI GRAN CLASSE



Giorni fa è deceduta a 93 anni, un po' in sordina Caterina Valente, autentico monumento della canzone italiana (tanto che Mina era solita chiamarla "La Maestra"), artista eclettica (attrice, chitarrista e conduttrice TV) e cosmopolita (lavorò in tutto il mondo).
Visse il suo momento di gloria in un periodo (che oggi suonerebbe strano) a cavallo tra gli anni '50 e '60 in cui ciò che era fondamentale per sfondare nel mondo della canzone erano le qualità canore che si era in grado di dimostrare.
Senza trucchi, senza artifizi tecnologici, senza manipolazioni sonore.
Dovevi essere bravo, anzi eccelso.
Altrimenti non avevi nessuna possibilità di diventare un cantante degno di questo nome.
Coloro che si cimentavano in quella che definirei a tutti gli effetti un'arte erano soliti vestirsi benissimo, perché cantare davanti ad un pubblico significava onorarne la presenza anche attraverso l'abbigliamento che denotava classe ed eleganza.
Il tutto a coronare una prestazione che cercava di esaltare la bellezza in tutti i sensi.
Oggi siamo ad anni luce da quell'epoca straordinaria che vide l'affermazione di mostri sacri del mondo musicale le cui canzoni hanno sopravvissuto all'usura inevitabile del tempo perché appunto erano fondate sul talento autentico di chi le interpretava e da una classe che nel periodo in cui viviamo raramente si trova.
Non a caso il panorama musicale attuale è dominato da cantanti dalla voce mediocre (o addirittura senza voce) che interpretano brani al limite della decenza musicale (per non dire che di musicale tanti brani non hanno nulla), vestiti a volte peggio dei barboni che affollano le nostre città, il tutto in nome di un'apparenza che si vuole costantemente provocatoria ma che poi finisce col diventare conformista di un mondo ormai dominato dall'apologia del brutto, mentre la sostanza (quella che dovrebbe primeggiare in ogni interpretazione musicale) passa in secondo piano o viene perfino del tutto ignorata.
Ecco perché la scomparsa di Caterina Valente, una grande Signora con la S del nostro patrimonio musicale fa ancora più male.
Quindi a maggior ragione mi inchino di fronte al suo immenso talento che rimarrà tale anche nella sua assenza da questo mondo terreno.

Yvan Rettore



venerdì 13 settembre 2024

FONTANA DI VEGLIE (LE): QUANDO UN INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE STRAVOLGE IL VALORE STORICO-MONUMENTALE DI UN'OPERA

 Ultimamente è stata attivato da parte del comune di Veglie (in provincia di Lecce) un intervento di riqualificazione di una fontana storica sita in Piazza XXIV Maggio.

Recentemente la Regione Puglia ha messo a disposizione dei comuni interessati dei fondi al fine di recuperare queste opere di indubbio valore storico, in quanto risalgono al Ventennio e hanno costituito per diversi la principale fonte di approvvigionamento idrico di varie zone di questa regione.
Ad una prima occhiata guardando le foto allegate a questo articolo appare evidente che questa fontana non rispecchia affatto quella originale, sia per l'aspetto che per il rubinetto (un "giocattolo" in ottone che si può trovare perfino alla Brico).
Trattasi sicuramente di un intervento fatto in economia in quanto un lavoro di restauro avrebbe comportato un risultato ben diverso.
In questo caso, si deve prima di tutto asportare completamente la ruggine che ricopre la ghisa, poi grattare la superficie ripulita da altre impurità e infine verniciare con un prodotto idoneo a mantenere il colore originale dell'oggetto e lucidare il tutto.
Apparentemente tutto questo non sembra essere stato fatto e la mancanza del rubinetto originale (o comunque di un elemento fedele sia nel materiale che nella forma ad esso) dimostra ad un primo impatto che sia stato operato un intervento volto unicamente a riportare la fontana ad una semplice attività funzionale trascurando completamente il suo valore storico.
Purtroppo le attività di restauro comportano tempi e costi importanti che fanno preferire a certe amministrazioni di ricorrere piuttosto a ditte artigianali che non hanno tali competenze e che si accontentano quindi soltanto di riportare in funzione l'opera sulla quale intervengono e di realizzare un aspetto in grado di apparire più decente rispetto alla situazione precedente, ma che alla fine della fiera risulta del tutto diverso rispetto alla sua versione originale.
Conclusione: quest'opera a mio parere non presenta per nulla il valore storico che la contraddistingueva, l'intervento operato è stato realizzato in economia e non presenta nulla di un restauro fatto nei tempi e condizioni che avrebbe richiesto e quindi oggi ci si trova in presenza di una fontana anonima che si può benissimo ritrovare (ovviamente con le dovute differenze) nella sua forma e presenza in una qualsiasi fonderia che costruisce manufatti simili per dimore private e poco altro.
Peccato, ma ormai l'Italia è piena di questi interventi che ledono anziché valorizzare il nostro patrimonio storico-monumentale.
Domina quella che anni fa definii "l'apologia del brutto".
Almeno ci restano le fotografie che testimoniano delle bellezze annientate da questo tanto osannato progresso che invece presenta caratteristiche sempre più involutive che ne inficiano profondamente i processi positivi che sarebbe chiamato a generare per il bene del genere umano.

Prof. Yvan Rettore




sabato 7 settembre 2024

ESTATE 2024: LA NOTTE DELL'ARTE E DELLA CULTURA

Vi sono purtroppo diverse zone del nostro Paese in cui si concentrano un sacco di iniziative nel periodo estivo spacciandole per eventi culturali ed artistici quando invece presentano caratteristiche e carenze che non possono certo essere identificati in quanto tali.

L'estate del 2024 purtroppo non ha fatto eccezione a questa deriva e anzi mi sembra addirittura che vi sia un incremento sensibile di questa tendenza negativa.



Mi è capitato di sentire obbrobri del tipo "di cultura si deve mangiare" o vedere località in cui si confondono prodotti artigianali con opere d'arte, inserite in manifestazioni in cui si trova un po' di tutto, come se ci si trovasse in presenza di un supermercato diviso in corsie tematiche: tentativi effimeri quanto spesso mediocri di esibizioni artistiche (esposizioni di arti figurative, artisti di strada, pittori improvvisati...) che vanno tranquillamente a confondersi con stand di ditte artigiane che presentano manufatti, stand enogastronomici con tavole calde e cucine a cielo aperto (spesso senza prestare una minima attenzione alle dovute misure di sicurezza) con accanto sommelier attivi nel cercare di attrarre la clientela di passaggio per assaggi di vini del territorio, musica di intrattenimento e a volte d'autore (il cui livello in questo caso spesso mortifica letteralmente i grandi nomi del panorama musicale nostrano), stralci di scene teatrali che contrastano presentazioni (anche lodevoli) di attività passate del mondo agricolo e culinario di una società ormai defunta e i cui valori sono sempre meno presenti all'interno della nostra società.

Un autentico "minestrone" in cui tutto viene proposto e venduto un tanto al chilo, come se invece di essere in un vero e proprio evento culturale e/o artistico si fosse in presenza di un Luna Park di attività sconnesse e in gran parte incompatibili tra loro.

Per ammirare un'opera d'arte ci sono infatti gallerie, musei e mostre itineranti che consentono al visitatore di vivere una vera e propria esperienza mistica che consiste nell'entrare in una relazione profonda, intima ed autentica con ciò che gli viene presentato. 

Un approccio esclusivo fondamentale se si intende davvero vivere l'arte in quanto tale e non come la visione di un qualsiasi oggetto.

Altrettanto si può dire della musica di qualità che non può essere ascoltata e suscitare meravigliose emozioni all'interno di un contesto simile a quello di un souk o di una sagra di paese, nei quali invece è più opportuno proporre brani di intrattenimento tesi unicamente a far divertire e distrarre gli spettatori ivi presenti che possono arrivare anche a cimentarsi in balli popolari compatibili con simili manifestazioni.

L'artigianato riguarda aziende che lavorano e operano sul mercato per vendere i loro manufatti e non a caso vi sono in tutto il Paese diverse manifestazioni specifiche in cui queste realtà possono presentare al meglio e ad una clientela realmente interessata le loro creazioni.

Ma non si tratta di arte perché un'opera d'arte coinvolge lo spirito di chi l'ammira attraverso l'anima dell'autore che l'ha realizzata, mentre una prodotto artigianale seppure originale e bellissimo rimane comunque confinato ad una funzione puramente utilitaria e nulla più.

La valorizzazione dei vini avviene al meglio attraverso presentazioni ed assaggi che si svolgono in luoghi preposti a quelle funzioni quali possono essere in primis le cantine ma anche eventi ad hoc esclusivi destinati a diffonderli opportunamente ad una clientela maggiore.

In modo analogo la presentazione di abitudini e attività legate a culture passate e alla loro eredità nel mondo contemporaneo si svolgono in iniziative anch'esse di carattere esclusivo, spesso laboratori in cui il pubblico non rimane un soggetto passivo ma può venire coinvolto in esperienze in cui effettivamente si riesce ad imparare qualcosa di concreto e a capire meglio certi aspetti della vita dei nostri antenati.

Una crescita effettiva che consente un'evoluzione culturale concreta in chi ha la fortuna di poter vivere simili esperienze.

Mescolare tutte queste attività e concentrarle tutte in pochissimo tempo non consente di apprezzarle e viverle nella loro interezza finendo col ridurle ad un ricordo frammentario quanto sfumato ed effimero di un momento della nostra esistenza.

Questo va esattamente all'opposto di ciò che dovrebbero essere soprattutto l'arte e la cultura le quali per esistere concretamente ed esprimersi hanno necessariamente bisogno di potere essere presentate in forme esclusive, accessibili sì a tutti, ma senza il rischio tutt'altro che remoto di venire banalizzate attraverso iniziative che sanno più da supermercato o da fiera campionaria che da luoghi in cui possono venire effettivamente valorizzate ed apprezzate nel miglior modo possibile e come è giusto che sia.


Yvan Rettore