Interventi su temi di attualità, politica, economia e società di Yvan Rettore, scrittore e saggista. http: profprom2009.wixsite.com/formazione
domenica 3 agosto 2025
NELLA SOCIETA' DELL'IMMAGINE E DELL'APPARENZA PERSONE CON DISABILITA' E BRUTTI SONO PERSONE DI SERIE B
LARGO ALLA LINGUA ITALIANA, SIAMO ITALIANI NON AMERICANI!
L'Italiano è una lingua complicata, questo è certo, ma ritengo che sia ancora oggi una delle lingue più belle e complete che siano mai state elaborate dal genere umano.
Le sonorità piacevoli e le cadenze spesso poetiche del linguaggio nonché la ricchezza di termini per definire ogni concetto lo hanno da sempre caratterizzato e reso più unico che raro.
Al di là di quanti parlino Italiano nel mondo (meno di 100 milioni), all'estero è una lingua che piace sempre di più tanto è vero che ha perfino superato il Francese come numero di persone che hanno deciso di apprenderla.
Purtroppo le cose vanno ben diversamente nel nostro Paese, in cui impera una scarsa considerazione nei confronti di tutto ciò di bello che lo contraddistingue, a cominciare appunto dalla lingua italiana.
L'Italiano rimane certo la lingua ufficiale del nostro Paese, ma in realtà permane una lingua veicolare sia nel Centro Sud che nel Nordest, zone in cui i dialetti e lingue locali risultano essere prioritari rispetto all'uso della lingua di Dante.
In questi ultimi anni, ad aggravare tale fenomeno ci si è messa l'invasione dell'Inglese che è sempre più presente a livello comunicativo, pubblicitario, mediatico, finanziario, commerciale, economico, sociale e politico.
Insomma in ogni settore!
Si tratta di una penetrazione continua e spesso esasperante che sta logorando l'uso della nostra lingua a vantaggio di un'altra che risulta essere nettamente più povera a livello di termini concettuali e molto più brutta nell'ascolto.
Ma al di fuori di queste considerazioni che potrebbero risultare del tutto personali, l'aspetto forse più preoccupante è che ora anche le istituzioni, nel quadro di eventi ed iniziative che promuovono e realizzano, adottano sempre di più termini e slogan di origine anglosassone.
E queste modalità di comunicazione non trovano alcuna giustificazione perché in un Paese in cui si invecchia sempre di più e dove quindi gli anziani sono una componente notevole e crescente della popolazione residente, non è affatto scontato che questi riescano a capire contenuti scritti nella lingua inglese.
Essendo poi spesso poco avvezzi all'uso di Internet, risulta ancora più difficile per loro cogliere pienamente i significati di locandine e avvisi scritti nella lingua di Shakespeare.
Ma anche per i giovani questo uso massiccio della lingua inglese nei mezzi informativi e di comunicazione impoverisce considerevolmente le loro capacità cognitivo-espressive, fenomeno ancora più marcato nelle zone del Paese in cui l'Italiano rimane una lingua veicolare.
Se a livello privato c'è poco da fare, ritengo che almeno a livello istituzionale sarebbe il caso che la comunicazione avvenisse sempre e comunque in Italiano, sia per una questione di rispetto verso tutti coloro che non hanno o hanno una conoscenza limitata della lingua inglese.
Essendo il nostro Paese già stato americanizzato in modo eccessivo, non sarebbe il caso di cominciare a rivendicare la nostra identità di italiani a partire dal linguaggio?
Anche perché sarebbe doveroso ricordarci che siamo italiani e non americani!
E per quanto mi riguarda, orgoglioso comunque di esserlo!
Yvan Rettore