venerdì 20 giugno 2025

EVENTI COMUNALI ESTIVI: MEGLIO POCHI, MA BUONI!

 Le amministrazioni locali (salvo qualche rara eccezione) in questo periodo sono prese dalla smania di fare eventi a più non posso trascurando alcuni aspetti fondamentali.

Il primo che non è la quantità di eventi che conta, ma la loro qualità.
Ciò presuppone capacità organizzative e competenze di gestione e di diffusione che spesso sono palesemente carenti in coloro che ricoprono responsabilità in tali ambiti a livello comunale.
Il secondo aspetto riguarda il fatto che quando si parla di arte e cultura non si possono realizzare eventi in cui si mischiano "tarallucci e vino" e prodotti di artigianato locale con esposizioni artistiche e/o presentazioni di opere letterarie, perché queste ultime richiedono un pubblico attento che sia in grado veramente di apprezzarle nel dovuto mondo, ovvero in un contesto esclusivo.
Infatti, non è un caso che gli artisti espongano le loro creazioni in gallerie o locali ad hoc in cui i visitatori possano effettivamente avere un rapporto mistico con quanto si presenti davanti ai loro occhi e quindi "dialogare" con l'arte esposta.
Allo stesso modo, non è un caso che gli scrittori preferiscano presentare le loro opere in librerie o centri culturali in cui possano effettivamente figurare come esponenti esclusivi dell'evento e quindi catturare al meglio l'attenzione del pubblico sul significato delle loro opere.
Il terzo aspetto, ma non per questo di minore importanza, riguarda la mancanza di coordinamento tra comuni limitrofi per quanto riguarda l'organizzazione, ma soprattutto la programmazione degli eventi.
Operando in questo modo, si accavallano una densità impressionante di iniziative concentrate in pochi giorni e spesso con dei contenuti simili o comunque ripetitivi.
Detto questo, le amministrazioni comunali dovrebbero cominciare ad affidarsi ad esperti del settore (alcuni lo stanno già facendo e le differenze rispetto ad altre si vedono in modo lampante) ed evitare di improvvisare in campi in cui manifestamente non risultano preparati.
D'altro canto, specie in un periodo economicamente e finanziariamente molto complicato per la maggioranza dei cittadini, sarebbe davvero opportuno di iniziare a gestire in modo maggiormente oculato le finanze comunali anche nella gestione degli eventi, perché la gente comune non necessita di essere letteralmente "invasa" di iniziative nel periodo estivo, ma che ne siano realizzate poche ma buone e quindi in grado di consentire pure agli esercenti locali di avere introiti effettivi dalle stesse.
E questo richiede appunto capacità e professionalità che troppo spesso latitano all'interno delle amministrazioni comunali.

Yvan Rettore 



mercoledì 4 giugno 2025

IMPARIAMO A NON CONSIDERARE I FILMATI DIFFUSI DAL MAINSTREAM COME RAPPRESENTAZIONI INCONTESTABILI DELLA REALTA'

 Tutti i filmati (o quasi) diffusi nei TG o nelle trasmissioni di approfondimento (in particolare i talk show) sono realizzati soltanto per aumentare l'audience e creare emotività nel pubblico che li guarda.


Al di fuori delle possibili manipolazioni, bisogna considerare che non si tratta di registrazioni di una ripresa continua, ma di montaggi di spezzoni di diverse riprese.

Diversi di questi spezzoni in fase di montaggio vengono scartati ed in particolare quelli che potrebbero entrare in contraddizione con il messaggio che intende veicolare chi ha ordinato di realizzare il filmato che poi dovrà andare in onda durante la trasmissione.

Facciamo un esempio concreto per capire meglio la cosa.

Se una trasmissione vuole mettere in cattiva luce il mondo dell'immigrazione conserverà unicamente gli spezzoni di riprese contenenti immagini e testimonianze che confermano che quel fenomeno è un pericolo per la società.

Tutti gli spezzoni delle riprese che dimostrano il contrario verranno scartati.

Si potrebbero fare esempi analoghi su diversi altri temi ma la logica rimane sempre la stessa.

Si conserva ciò che si vuole trasmettere durante la trasmissione e si scarta ciò che potrebbe contraddirne i contenuti.

In conclusione nelle trasmissioni TV viene fatto vedere soltanto ciò che la regia vuole farci vedere.

E questo genere di operazioni si chiama attività di disinformazione.

Non giornalismo.


Yvan Rettore